Le società muovono i primi passi verso il futuro digitale. Chi non sta al passo rischia di essere soppiantato. Anche le P.A. lavorano per adeguarsi ai progressi della tecnologia.
Tutte le realtà aziendali dovrebbero essere presenti online, tutte le Pubbliche Amministrazioni dovrebbero essere dotate di sistemi informatizzati che snelliscano le procedure e facilitino lo svolgimento delle mansioni lavorative. Dovrebbero, perchè il condizionale è d’obbligo.
Procedere gradualmente alla trasformazione digitale non è solo un’opzione, ma una vera e propria direttiva dell’AgID - Agenzia per l’Italia Digitale, la quale ha pubblicato il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione (2017-2019).
Tra gli obiettivi strategici del Piano, alcuni dei più importanti possono essere sintetizzati in:
- Investimenti ICT nel settore pubblico;
- Migliori servizi per i cittadini e le imprese;
- Migliori strumenti per i dipendenti della P.A.;
- Piattaforme digitali da cui accedere a tutti i servizi online (come lo SPID - Sistema Pubblico di Identità Digitale).
Il documento definisce le strategie nazionali che devono fare da punto di riferimento per tutte le P.A. che intraprendono la digital transformation. Infatti, stiamo non solo assistendo ma anche prendendo parte a una rivoluzione che riguarda il rapporto tra cittadino ed ente pubblico. Quanto incide lo sviluppo tecnologico nell’attività amministrativa?
L’esigenza di procedere a un ri-ammodernamento dell’apparato c’è sempre stata, ma è stata avvertita ancor di più quando fu evidente che le procedure burocratiche e amministrative erano troppo complesse e finivano per complicare ulteriormente i problemi, piuttosto che risolverli.
I passaggi amministrativi erano un vero e proprio ostacolo che dilatava ulteriormente i tempi tecnici per l’accesso a un documento, per l’accettazione di una richiesta, per il riconoscimento di un rimborso, e così via.
Complici l’Europa e l’Agenda Digitale Europea (DAE), la soluzione è stata la dematerializzazione delle attività: meno file agli sportelli, meno passaggi per ricevere un’informazione, tutto più automatizzato, tutto online.
Ne ha beneficiato la trasparenza, che è divenuta uno dei principi-chiave a cui dev’essere ispirata l’attività amministrativa. Oggi si parla di open data, indicando la possibilità del cittadino di accedere facilmente a dati e informazioni. In tal modo egli partecipa attivamente ai processi decisionali della P.A. di riferimento. Un cambiamento non da poco.
Obiettivo P.A. efficiente
L’adeguamento della P.A. italiana al processo di digitalizzazione è ancora in corso, ma i risultati positivi sono già evidenti, primo fra tutti nella burocrazia.
La maggior parte delle imprese del panorama nazionale si sono rese conto dell’importanza della trasformazione digitale e si sono impegnate per adeguarsi e rimanere al passo coi tempi. Per alcune di esse Go Project ne ha curato il processo, intervenendo a supporto della digitalizzazione.
Un esempio è dato da Formez Qualità PA, di cui è stato realizzato il portale web secondo le linee guida fornite dall’AgID, rispettando i principi di usabilità e accessibilità. Tra le soluzioni software per le Pubbliche Amministrazioni, vanno ricordati anche i Progetti per il Dipartimento della Funzione Pubblica, che si avvale di due strumenti di controllo: la piattaforma Magellano, che è stata interamente aggiornata dal team di Go Project, con particolare attenzione per l’aspetto grafico, e la Bussola della Trasparenza, anch’essa rinnovata secondo le linee-guida sulla User Experience.
La creazione di un portale dev’essere accompagnata da un’attività di manutenzione ordinaria: sulla base di questo assunto l’Agenzia di comunicazione si è occupata della gestione di SNA - Scuola Nazionale dell’Amministrazione, per fornire agli utenti un’esperienza di navigazione positiva.