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Essere sempre sul pezzo, inseguire tutte le novità del mondo della comunicazione e metterle in pratica per i clienti. Questa è un po’ la mission aziendale di Go Project, con un team dedicato alle strategie di marketing e un occhio di riguardo per la Football Industry.

Questa è stata la molla per diventare Partner del Social Football Summit, in programma il prossimo 22 novembre a Roma.

Si tratta di un evento di Digital Football Marketing trasversale, che punta i riflettori su realtà di successo e da spazio alle start up innovative del settore. Sarà una giornata di incontri a tema digital per analizzare le relazioni tra Club, giocatori, supporter e sponsor. Quali sono le dinamiche di questi rapporti fuori dal rettangolo verde?

Il programma prevede 10 panel dedicati alla capacità dei player della football industry di essere influencer e protagonisti nel sistema dei social media.

Chi costruisce una solida Brand Identity vince la sfida? Sì, a patto che generi intorno ad essa un seguito in termini di fan engagement, a condizione che elabori una strategia di comunicazione efficace. Queste sono solo un paio delle sfaccettature che verranno analizzate il 22 novembre a Roma. Puoi consultare il programma completo sul sito ufficiale dell’evento www.socialfootballsummit.com.

Organizzatore dell’evento è Social Media Soccer, startup innovativa che ha creato una piattaforma di monitoraggio degli account social delle squadre e dei giocatori di calcio. Esiste un legame tra i risultati in campo e l’autorevolezza dei team sui canali social? La startup ha elaborato un algoritmo che misura proprio la visibilità e la capacità di emozionare del mondo del calcio.

Roma farà da cornice a un gruppo eterogeneo di Speaker che vantano una expertise completa nel mondo della comunicazione. Scopriremo tutti i risvolti della Comunicazione 4.0 con gli occhi degli esperti – italiani e internazionali – che saliranno sul palco del WEGIL, nel cuore di Trastevere, a Roma (Largo Ascianghi, 5). I biglietti sono disponibili qui.

Non finisce qui! All’interno del Summit è previsto uno spazio riservato alle startup del Lazio e nazionali. Da sempre Go Project crede nell’innovazione e oggi si schiera in prima fila a favore di tutti gli imprenditori e i team che vogliono lanciare un business. La Call si chiama ReSoccer: le startup finaliste si contenderanno il podio. Go Project contribuirà in prima persona con un premio in denaro riservato alla prima startup classificata a livello nazionale. Ma la lista dei premi per le idee di valore è lunga, puoi consultarla qui. L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo della Regione Lazio e di Lazio Innova, che favoriscono ancora una volta le realtà in grado di innovare.

Per i curiosi che si stanno chiedendo da dove venga il nome ReSoccer, tutto nasce da 3040, l’Associazione nazionale per la promozione delle startup, che ha ideato il format Regeneration e che, accanto a Social Media Soccer, stavolta riserva uno spazio al Calcio, da cui Regeneration Soccer.

Non vogliamo anticiparvi altro, vi aspettiamo giovedì 22 novembre negli spazi del WEGIL, il famoso edificio storico romano, a Trastevere. Clicca qui per i ticket

Vuoi essere competitivo? Vuoi tenere a bada la concorrenza, conservare e ampliare il tuo portfolio clienti? La rivoluzione digital non accenna a rallentare. Oggi parliamo di Data Driven Marketing e di come  l'analisi dei dati sui comportamenti online aiuta le aziende a migliorare l'efficacia delle strategie di comunicazione.

 

L’analisi dei dati è la chiave della comunicazione?

Per tenerti al passo con le innovazioni del momento ed essere in grado di fornire ai tuoi clienti soluzioni adatte, la prima cosa da fare è essere sempre aggiornati. Da dove iniziare?

Facciamo una premessa: tutte le piattaforme social tendono a dare maggiore visibilità ai contenuti sponsorizzati. Cosa vuol dire? Investire in pubblicità conviene. Soprattutto se devi fare i conti con un mercato di competitor.

Allo stesso tempo, una risorsa quasi indispensabile è fornita dai dati, che ti permettono di individuare i trend, intercettare i bisogni e fornire una risposta. Cosa nasce dall’unione di questi due aspetti?

Il Programmatic Advertising combina il potere dei dati e delle piattaforme di Data Management con le potenzialità della pubblicità. Se vuoi approfondire il tema approfitta degli incontri organizzati da Hakuna, unica agenzia indipendente in Italia specializzata in Programmatic Advertising e RTB - Real Time Bidding. La data e luogo per il prossimo appuntamento dei Programmatic Breakfast è il 5 novembre alle 18:00 in Viale Liegi 32, a Roma. La sede scelta è Go Project, l’agenzia di comunicazione romana che integra il know how tecnologico di programmazione con la competenza creativa e strategica. Compila il form per riservare il tuo posto.

 

Le campagne di Programmatic Advertising

Non perdere l’occasione di assistere alla lezione sul Programmatic Advertising e scoprire come impostare le tue campagne.

Impara a sfruttare i meccanismi delle piattaforme di gestione dati, che segmentano un’enorme quantità di informazioni e facilitano la segmentazione del pubblico.

Le sponsorizzazioni si rivolgono a un determinato target di persone, che tu stesso puoi individuare attraverso la profilazione. Grazie al Programmatic Advertising questa operazione diventa ancor più immediata e intuitiva. Potrai pianificare e misurare in tempo reale. Riesci a percepire i risultati positivi in termini di ROi (Return on Investment)?

Questo è solo un assaggio, partecipa il 5 novembre alle 18:00 per andare a fondo e mettere in pratica le skill acquisite. Qui trovi il form da compilare!

Ci sarà spazio anche per eventuali dubbi e curiosità specifiche. Infatti, dopo la sessione formativa è previsto una sessione Q&A e per fare networking.

Si chiama Programmatic Breakfast e si tratta di un ciclo di appuntamenti sul Programmatic Advertising, organizzati da Kahuna, agenzia del panorama italiano specializzata nel settore, e ospitati da Go Project, nella nuova sede di Viale Liegi 32, a Roma.

Il mondo della pubblicità è in continua evoluzione e gli investimenti pubblicitari online aumentano sempre più. Si parla di 2,7 miliardi di euro nel 2017 (+13% rispetto all’anno precedente) e - a sorpresa - è prevista un’ulteriore crescita per il 2018, fino a 3 miliardi di euro.

Una fascia considerevole è destinata proprio al Programmatic Advertising. In Italia la spesa totale nel 2017 è stata di 409 milioni di euro (+30% rispetto all’anno precedente). Ci sono buone possibilità che sfiori i 500 milioni entro la fine del 2018.

Vuoi metterti al pari con le innovazioni digital e fare dei dati una risorsa per tutte le aziende? Partecipa agli incontri mensili sul Programmatic Advertising! Per iscriverti alla community compila il seguente form: http://www.programmaticbreakfast.it/kahuna_confirm.html

Il numero massimo di partecipanti è 20. Non perdere l’occasione di scoprire come funziona il Programmatic Advertising.

I Programmatic Breakfast fanno tappa a Roma, dove sono in programma una serie di appuntamenti per scoprire quali sono i punti di forza e come combinarli in una strategia di marketing e comunicazione efficace.

Il primo incontro è in programma per il 5 novembre negli spazi di Go Project, l’agenzia di comunicazione romana con sede in Viale Liegi 32.

Se vuoi chiarire i tuoi dubbi e capire come impostare le campagne di Programmatic Advertising, l’appuntamento è alle 18:00. La durata della lezione - gratuita - sarà di circa un’ora, alla quale seguirà una sessione di domande e la possibilità di networking.

AGENDA DEGLI INCONTRI

  • 18.00 Aperitivo di benvenuto
  • 18.15 Inizio Sessione Formativa
  • 19.00 Domande e networking

«L’obiettivo di questo ciclo è aiutare i Responsabili Marketing, Comunicazione e Media delle aziende non native digitali a comprendere il pianeta Programmatic, e quali effettivi problemi di Media Planning e di Marketing presenta. Molte aziende infatti hanno un pre-concetto del Programmatic come un serbatoio di spazi invenduti e di bassa qualità. Questo fa diventare il Programmatic una riga del Media Plan per abbassare il CPM complessivo e rendere “potabile” una pianificazione, praticamente un contenitore di editori e spazi che nessuno ha tempo e voglia di pianificare singolarmente, quando in verità il suo potenziale è di gran lunga maggiore e dirompente.», spiega Paolo Serra, Managing Partner di Kahuna.

Ti aspettiamo il 5 novembre alle 18:00 presso Go Project, in Viale Liegi 32, a Roma. Affrettati! Compila il form e prenota il tuo posto.

 

Apri la tua agenda personale e annota i 5 eventi digital dei prossimi mesi. Roma e Milano fanno da capofila agli appuntamenti da non perdere.

Che tu sia un professionista del marketing o un appassionato di digital, il calendario degli eventi dei prossimi mesi spazia dall’Email Marketing all’E-Commerce, passando per la Content Strategy e gli Analytics.

Scopriamo più nel dettaglio in cosa consistono e le date specifiche, così da arrivare in tempo per acquistare i ticket.

 

Save the date: ottobre e novembre 2018

Nella lista dei media di rilievo del settore marketing rientra sicuramente Engage, che ha deciso di portare i temi della pubblicità e della comunicazione a Engage Conference. L’edizione di quest’anno si chiama Content is King e - non a caso - punta sull'importanza del contenuto. Tra i topic oggetto di approfondimento, la scaletta prevede l’Influencer Marketing e il Social Media Marketing. La location scelta è l’Auditorium IULM, a Milano. La data da segnare nel calendario è il prossimo 11 ottobre. Approfittane!

Esiste una connessione tra Football Industry e Digital Marketing? L’occasione per scoprirlo è il Social Football Summit, in programma a Roma il prossimo 22 novembre. Formazione, networking, business e idee innovative, al fianco di stimati professionisti del mondo del calcio e del marketing. Si tratta del primo evento in Italia sul Digital Marketing nel Calcio. Questo vuol dire anche speaker esperti e rappresentanti di Club e Brand internazionali, che condivideranno esperienze e case-history di successo sul palco del WeGil (Largo Ascianghi, 5). Che aspetti? I ticket sono disponibili su Eventbrite.

Se ti dicessimo che il MiCo di Milano ospiterà la VI edizione del SXML? Tre giornate di masterclass, workshop e approfondimenti sui tool e le strategie di Web Marketing. Il 6, 7 e 8 novembre 2018 nel cuore di Milano (Via Gattamellata, 5) si riuniranno professionisti di livello internazionale. I biglietti sono in vendita su Eventbrite e fai ancora in tempo ad acquistarli.

L’E-Commerce è la nuova frontiera del commercio e della vendita di prodotti e servizi. E i numeri lo dimostrano: soltanto in Italia la spesa è aumentata del 17% in un anno. Vuoi restare al passo coi tempi? IES - International Ecommerce Summit è quello che fa al caso tuo. A chi si rivolge? E-Commerce manager e tutti coloro che sono alla prese con la gestione di un progetto su una piattaforma e-commerce. Il 6 novembre alle 9:00 al MiCo di Milano 10 sessioni formazione sul tema.

Facilitano il lavoro, automatizzano i processi, migliorano la gestione del workload: stiamo parlando dei tool di E-mail Marketing. Se ti muovi nel settore, sicuramente conoscerai MailUp; se ancora non hai padronanza della piattaforma, è il momento di imparare. In ogni caso la risposta è MailUp Marketing Conference, a Milano a Palazzo Mezzanotte il 29 e 30 novembre 2018. In più, se sei già cliente MailUp, ci sono tariffe riservate.

Da un lato i lavoratori e dall’altro i datori; da un lato il professionista e dall’altro il cliente. Da oggi non sarà più così, grazie a Freedo! È online la nuova piattaforma che mette in contatto “Pro” e “Customer”. Di cosa si tratta?

Sei alla ricerca di un esperto di video-editing? Vuoi fare della tua conoscenza delle lingue straniere un vero e proprio lavoro retribuito? Freedo risponde a entrambe le esigenze. Decine i settori coinvolti, centinaia le occasioni lavorative; non a caso il payoff stesso è "Find a world of services"

 

Cos’è Freedo e come funziona?

Freedo è una startup innovativa che sfrutta la tecnologia Progressive Web Apps (PWas). Hai mai pensato di unire gli aspetti positivi dei siti web con quelli delle applicazioni?

Freedo, combinando le funzionalità offerte dalle tradizionali pagine web con i pro della navigazione da mobile, è in grado di offrire all’utente un’esperienza di navigazione fluida e intuitiva. Quali sono i vantaggi? Il marketplace facilita il processo di ricerca di servizi, perché è veloce, coinvolgente, responsive, sempre aggiornato, sicuro e affidabile,. Viene percepito dall’user come una vera e propria app nativa, pur conservando i punti di forza dell’essere un sito web a tutti gli effetti.

La piattaforma è stata sviluppata dal team di developer di Go Project, col supporto degli esperti grafici per la creazione di logo, payoff e layout.

Puntare su prodotti e servizi forieri di innovazione è sempre il leitmotiv delle soluzioni digital su cui punta l’agenzia Go Project. Non poteva essere diversamente per un progetto come Freedo che, tra i tanti punti di forza, rende più semplice e immediato il contatto nel mondo del lavoro e adotta un modello di remunerazione equo ed etico.



Lavoro a portata di click: le funzionalità di Freedo  

Come funziona Freedo? Accorcia le distanze, favorisce la ricerca e l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, garantisce trasparenza e affidabilità. Per quanto riguarda l’aspetto operativo? Ecco le funzionalità tecniche principali della nuova Progressive Web App, per la quale è già in fase di testing l’App per i dispositivi IOs.

Ogni professionista può aggiungere il proprio listino, specificando il settore di attività di cui si occupa e le prestazioni lavorative che svolge, coi relativi prezzi. Sul suo profilo saranno visibili anche le Review: il “Customer” recensisce il lavoro svolto dal professionista, con una valutazione che va da 1 a 5 stelle. Questo è uno strumento utile per il cliente interessato ai servizi dell’esperto in questione.

A loro volta i clienti possono ricercare quella particolare figura che fa al caso loro, (direttamente dal search centrale in homepage) scegliendo tra due modalità:

  • In base alla categoria;
  • In base alla posizione geografica.

È il professionista stesso a stabilire se essere presente nei risultati di entrambe le opzioni di ricerca oppure solo in quelli individuati in base al settore di attività.  

Questo è il momento del match: il customer invia un messaggio al pro che, ricevuta la notifica push, potrà iniziare la conversazione, fino al momento dell’assunzione. è stata creata un’apposita feature all’interno della chat: il pro riceverà una notifica non appena sarà marcato come “hired”, cioè assunto.

Il funzionamento dei profili dei “Pro” e la gestione dei listini avviene attraverso crediti, che possono essere acquistati via PayPal:

  • 5 crediti hanno un costo di 7,99 USD;
  • per guadagnare 10 crediti il prezzo è di 14,99 USD;
  • pagando 34,99 USD il Pro avrà 25 crediti.



Garanzia di sicurezza firmata Freedo

Il flusso è semplice e intuitivo e ti garantisce risultati rapidi. Se sei un cliente non dovrai far altro che cercare il servizio di cui hai bisogno, scegliere il professionista che ti sembra più adatto al lavoro, contattarlo e assumerlo. Se sei un esperto di settore, dopo esserti registrato a Freedo potrai creare il tuo listino e ricevere i tuoi lead per essere assunto e iniziare il tuo lavoro.

Quanto è importante la sicurezza da 1 a 10? Freedo è stata creata tenendo sempre al centro dell’attenzione il concetto di safety.La garanzia di affidabilità della Web App è resa ancor più forte da un servizio di Help Center e dalla possibilità di inoltrare segnalazioni. L’iter di verifica dell’account del “Pro” è l’ulteriore elemento di reliability. L’icona a forma di scudo presente sul profilo può essere di 4 colori diversi: bianco, bronzo, argento e oro, in base al grado di verifica raggiunto. Esso dipende dall’aggiunta delle credenziali:

  1. Recapito telefonico;
  2. E-mail;
  3. Account social collegato;
  4. Background check, cioè il controllo dello status penale, effettuato in America da un’apposita agenzia che verifica la presenza di eventuali carichi pendenti.

Non ti resta che diventare membro di Freedo, creando il tuo account personale, come Pro o come Customer, e testare in prima persona le sue potenzialità.

Che Facebook e Instagram sia ormai colossi nel mondo dei social network è innegabile. Con 2,2 miliardi di utenti attivi al mese il primo e 800 milioni il secondo, i due giganti del web sono i più utilizzati. Fonte di informazioni, piattaforma di condivisione di contenuti, strumento di interazione e, dallo scorso anno, anche mezzo d’acquisto. Stiamo parlando del Social Commerce. Sì, perchè l’E-Commerce si fa anche sui social network!

Nato come estensione dei siti di E-Commerce, attraverso un pulsante sulla pagina che rimandava all’acquisto, oggi il Social Commerce permette di comprare direttamente dal tuo account con il comando “Buy it”.

E-Commerce 2.0: più trust, più vendite

Si scrive Social Commerce, si legge aumentare le vendite. Come? Oltre a tutti quei fondamentali passaggi di cui si compone il Funnel Marketing, è possibile sfruttare anche l’enorme potere dei social. La loro capacità di generare interazioni, coinvolgere, dare il via a discussioni, è una risorsa per le aziende.

Lo scopo è la fidelizzazione. Ma come ottenerla? Uno dei primi step è fare Brand Awareness e uno dei metodi migliori in tal senso è curare la propria immagine digital. Entriamo nel dettaglio per capire il ragionamento a monte. I consumatori passano da Facebook e Instagram, valutano l’affidabilità del brand e scelgono di acquistare. Come funziona?

Domanda da un milione di dollari: quante volte ti è capitato di ricercare sul Search di Facebook informazioni su un brand o sull’Explore di Instagram i relativi prodotti in vendita? Trovare le risposte sui social network, dove possiamo valutare anche i pareri degli altri utenti che hanno già sperimentato i prodotti del brand a cui siamo interessati, ci induce all’acquisto.

La motivazione è semplice e ruota intorno al concetto di Trust: l’affidabilità di un’azienda e dei prodotti o servizi che vende passa (anche) dalla sua pagina social. Awareness e Reputation di un brand ricevono boost da un post coinvolgente e dalla foto di un influencer, da un commento che esprime un giudizio particolarmente positivo e, in genere, dalle discussioni che si generano attorno.

 

Il potere dei social media

Fatta questa premessa, ecco chiarito il motivo per cui col Social Commerce hai ottime chance di aumentare le vendite del tuo E-Commerce. L’analisi della Customer Journey mostra che il passaggio dal social network aumenta le possibilità che il consumatore proceda fino alla fine, acquistando. 

Qual è il valore aggiunto? Sui social non troviamo soltanto le recensioni, fredde e impersonali, ma veri e propri consigli, che spesso provengono proprio dai nostri amici. In più, un contenuto pubblicato e condiviso su Facebook può diventare virale in pochissimo tempo: più sarà veloce questa diffusione e più i prodotti potranno diventare man mano più conosciuti e generare engagement. L’effetto domino è la chiave per aumentare visibilità e innescare questo circolo che conduce all’acquisto, dopo aver prestato attenzione all’esperienza raccontata dalle persone.

È solo una coincidenza il fatto che il 42% dei prodotti comprati su Amazon siano stati prima visti su Facebook? Questo passaggio intermedio, pilotato dalle amate odiate Facebook Ads, è la nostra occasione per fornire all’utente una panoramica positiva dei nostri item. Cosa siamo già in grado di prevedere in base ai dati sull’influenza del Social Commerce? Il 30% degli utenti si fa un’idea di un brand tramite Facebook, mentre il 29% è catturato dai post di Instagram.

L’avvento del Social Commerce sta portando a una rivoluzione, sia nel comportamento dei consumatori, cambiandone le abitudini di acquisto, sia nel processo di vendita in generale, che si compone di una nuova “fase”. Quale sarà la novità dietro l’angolo?

L’Intelligenza Artificiale sta entrando a far parte della nostra quotidianità. Ci facilita la vita, ci aiuta a programmare, a sbrigare le commissioni. E a livello lavorativo? Esiste un potenziale enorme dall’unione tra AI e digital marketing. Che sia la nuova frontiera del marketing digitale? Le premesse ci sono tutte.

Nel frattempo ci teniamo al passo e vediamo le implicazioni pratiche di chi fa marketing e vuole applicare l’Intelligenza Artificiale nei propri processi digitali, sia per i task lavorativi che per i servizi offerti al cliente.

AI e Marketing Automation: due facce della stessa medaglia

Siamo nel campo della Marketing Automation, dove i task prima svolti dal collega sono adesso affidati a piattaforme online: dai tool per l’Email Marketing ai più sofisticati sistemi di AI. L’obiettivo di fondo è  lo stesso: l’automatizzazione. Anche dei processi di marketing. Cosa ci suggeriscono i dati? Negli ultimi anni abbiamo assistito all’aumento delle MAP - Marketing Automation Platforms.

Eppure chi si occupa di comunicazione sa benissimo che solo mantenendo un approccio user-centered è possibile intercettare (più) facilmente le esigenze degli utenti. È a loro che ci rivolgiamo ed è sulla base delle loro preferenze che dobbiamo ideare strategie innovative che migliorino la qualità dei servizi, dei prodotti e, in genere, la loro fruibilità online. Per fare Lead Generation è necessario interpretare i bisogni dei clienti: Dove navigano? Quali sono i prodotti più cliccati? Le piattaforme di AI ci danno una mano fornendoci le risposte. Si chiama Predictive Marketing.

L’Intelligenza Artificiale si basa sui dati. Essi sono una fonte inesauribile di informazioni, che però vanno organizzati per diventare utili. Come funziona il meccanismo dell’AI? Esso comprende tre passaggi:

  • Colleziona i dati tramite internet;
  • Analizza i dati in tempo reale;
  • Estrapola le informazioni raccolte;
  • Crea gli algoritmi.

Ogni algoritmo corrisponde a un’operazione, esattamente la stessa che prima veniva effettuata dal social media manager dell’azienda.

L’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul Social Media Marketing

Per renderci conto del legame tra IA e marketing pensiamo a un rapporto di reciproca integrazione. Il settore più interessato dall’avanzata dell’Intelligenza Artificiale è il Social Media Marketing.

I campi del digital marketing dove l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il modo di lavorare sono:

  • Il Content Marketing in senso lato;
  • La Content Curation;
  • L’Influencer Marketing;
  • La Customer Intelligence;
  • La Customer Retention;

Di questo panorama innovativo fa parte anche l’E-Commerce.

Qual è la caratteristica che ci rende diversi dalle macchine? La creatività. Per esempio, la capacità di scegliere l’immagine più pertinente o il testo più interessante per il nostro target non può dipendere da una piattaforma online. Più i contenuti prodotti saranno adatti alla nostra audience e più sarà efficace la nostra campagna di comunicazione.

Come applicare l’AI nelle strategie di marketing?

L’esperienza dei marketer e la loro dose di inventiva quotidiana sono l’accoppiata vincente per scegliere un contenuto di valore per l’utente. E a cosa ci serve, allora, l’IA? La capacità della macchina è quella di elaborare enormi quantità di dati in pochissimo tempo, considerare tutte le variabili e i relativi risultati che ne derivano.

Applichiamo questa “skill” al digital marketing: si parla di piattaforma di analisi del comportamento delle audience. Sarebbe a dire? La tecnologia è in grado di prevedere i risultati della nostra operazione online, analizzando il contenuto, il canale, il target e il prodotto/servizio. L’esempio principe sono le Campagne di Advertising. Come sta andando la sponsorizzazione? Il mezzo su cui imposti le tue inserzioni ricaverà una serie di dati, i cosiddetti insights, che ti mostreranno la performance.

Potrai verificare il rendimento delle tue campagne, il loro grado di penetrazione. Il tuo team potrà seguire la Customer Journey e monitorare l’efficacia della strategia adottata.

L’azienda che ha integrato i processi di AI nelle proprie strategie di marketing è già un passo avanti e sale di un gradino nella scala della competitività. Ogni macchina però va programmata. I parametri vanno impostati da chi ne capisce. Una volta settata, la piattaforma tecnologica che scegliamo sarà capace di svolgere una serie di mansioni al posto del nostro team di marketing. Alla fine dei giochi, via alla fase di controllo, per verificare che i bot abbiano lavorato a dovere. Cambieranno i confini, i task e le competenze, ma ci sarà sempre bisogno di un team che si occupi del Social Media Management (SMM).

Il Web 2.0 porta con sé gli UGC. Quante volte hai sentito parlare di User Generated Content? Intendiamo tutti quei contenuti generati dagli utenti. L’evoluzione dei social media è andata a braccetto con la possibilità degli utenti di creare contenuti destinati al mondo dell’online.

 

Perchè gli UGC? Il valore dell'autenticità

Immagini, blog post, tweet, video, commenti nei gruppi e nei forum, sono tutti prodotti dell’utente in prima persona. Come è sempre stato - potremmo notare. Eppure soltanto da qualche anno i brand si sono accorti del potenziale che possiede un contenuto che proviene dall’utente in quanto individuo. Anche da lì parte il boom dell’Influencer Marketing (ma questa è un’altra storia, che puoi approfondire qui).

Il fatto che ognuno di noi possa creare contenuti, condividerli e generare discussioni in merito è il punto di forza degli UGC. Questo effetto prende il nome di potere editoriale diffuso. Negli User generated Content esiste un valore aggiunto, dato dalla creatività, da un lato, e dall’autenticità, dall’altro, dei messaggi veicolati. Qual è il motivo? Quello che il progresso tecnologico non riuscirà mai a sostituire è la forza dell’interazione umana. Prendiamo questo concetto e adattiamolo al digital marketing: un contenuto, se proviene da un soggetto comune, ritenuto affidabile dalla sua cerchia di amici (e follower in questo caso), viene percepito come veritiero. Il risultato è uno solo: le opinioni fornite, i pareri gratuiti condivisi, le idee dell’utente, potranno essere seguite.

 

User Generated Content: come sfruttarli?

Avete intuito il valore degli UGC per le aziende? Il successo di un marchio dipende dalle persone, perché le persone acquistano e perché quelle stesse persone invogliano altre ad acquistare gli stessi prodotti e servizi che hanno recensito con 5 stelline nella propria scala di preferenze.

Ora più che mai il concetto di community online è forte. Avete presente il famoso passaparola? Era il mezzo di diffusione delle informazioni dei nostri nonni, ma rimane tutt’oggi la fonte di informazione principale, perché considerata più di valore. Quello che gli esperti di digital marketing chiameranno WOMM (Word of Mouth Marketing).  

Quale migliore occasione per fare Brand Awareness? Ecco, di conseguenza, arrivare puntuali le aziende. Oggi la Lead Generation si fa anche con gli UGC. Il filo conduttore è l’esperienza: basandosi su di esse e sulla loro condivisione, ogni utente genera contenuti. Essi, a loro volta, rendono partecipi tutti i membri della stessa community. Si dice che l’esperienza (del tuo prodotto/servizio) diventa partecipata.  

 

La tua strategia di Content Marketing

Prova a rispondere sinceramente a una domanda: ti fideresti di più della qualità di un prodotto se esso venisse sponsorizzato dall’azienda che lo produce oppure se l’amico del tuo amico ne parlasse online consigliandolo?

L’User Generated Content esplica il suo duplice effetto:

  • Genera fiducia nel mondo dei consumatori;
  • Aumenta la Brand Awareness delle aziende e migliora la Brand Reputation.

Inoltre, dopo aver testato una strategia fatta anche di UGC, le aziende possono seguirne l’andamento e i risultati. Come? Si chiama Social Media Monitoring e consiste nel monitoraggio delle discussioni che si sviluppano sul tuo prodotto. Quale mezzo migliore per scoprire cosa ne pensano i tuoi potenziali clienti? 

Se sei nella fase di elaborazione della tua strategia aziendale di Content Marketing, valuta se ricorrere anche agli UGC. Metti al centro del tavolo il prodotto/servizio che vendi, scegli quale canale fa al caso tuo e sperimenta il potere dei contenuti generati direttamente dagli utenti. Ciò che conta è che traspaia la veridicità e che tu e il tuo team abbiate messo su un sistema in grado di moderare e gestire la community. Se vuoi una mano per allestire il tuo piano di comunicazione, contatta il nostro team!

Tutti gli utenti hanno sicuramente notato un cambiamento nel News Feed di Facebook, dove tendono ad apparire contenuti selezionati dall’algoritmo di Zuckerberg.

In base a cosa viene condotto questo screening? Il software individua le pagine e i profili da mostrarci nella Home in base a ciò che più ci piace. E allora la domanda sorge spontanea: come può esser capace una piattaforma online di comprendere le nostre preferenze? L’indice è dato dalle nostre interazioni.

Questo vuol dire che più interagiamo, cliccando sul singolo post, commentando o condividendo, più Facebook riterrà per noi interessante quel contenuto e tenderà a mostrarci nel News Feed profili e pagine in linea col nostro “Like”. Fin qui, nulla da ridire. Potremmo considerare il nuovo algoritmo di Facebook come un metodo per rendere più coerente il nostro zapping online. Se non che tutto ciò si traduce in una graduale ma continua perdita di visibilità di tutti quei contenuti "considerati" meno pertinenti. Lo svantaggio per aziende e brand è un effetto collaterale.

 

Come funziona l'algoritmo di Facebook?

Entrando più nel dettaglio e trattando la questione dal punto di vista del Social Media Management, possiamo dire che ci troviamo di fronte a un calo della reach organica. Cos’è la reach organica?

Facciamo una precisazione: quando parliamo di Social Media Marketing, esistono due forme per posizionarsi, una si basa sull’organico e un’altra sfrutta l’advertising a pagamento. Nel 2018 la differenza tra organic e paid porta con sé tante differenze anche in termini di visibilità.

Scegliere a monte quale sia la strategia migliore richiede una serie di valutazioni tecniche, che vedremo meglio in seguito e che possono cambiare strada facendo.

Scopriamo cosa è successo alla reach organica dei post. Ne è stata fatta parecchia di strada da quel lontano 2004, anno di fondazione del social blu. Negli ultimi anni com’è cambiato l’algoritmo di Facebook?

  • Vengono premiati i contenuti informativi;
  • Viene penalizzato il titolo che genera click baiting;
  • Sono guardati con favore i contenuti mobile-friendly;
  • Vengono favorite le notizie provenienti da fonti affidabili, per contrastare le fake news;
  • A partire da gennaio 2018, hanno gradualmente perso di visibilità tutte quelle pagine e quei profili con cui l’utente interagisce poco.

Condannato e considerato come un vantaggio indiretto per tutte le pagine che ricorrono alle Facebook Ads, l’aggiornamento dell’algoritmo è stato motivato da Zuckerberg sottolineando in primo luogo l’importanza delle interazioni. In secondo luogo, lo screening dei contenuti ha un obiettivo ben preciso: far sì che l’utente possa fruire più facilmente di contenuti più rilevanti, selezionati in base ai suoi interessi. Quindi, la modifica va considerata sempre come una miglioria a favore dell’utente.

La conseguenza quasi automatica è stata l’aumento della reach dei post a pagamento, cioè quella derivante dai budget di advertising per le varie sponsorizzazioni.

 

Dalla parte delle aziende: come contrastare il calo?

Preso atto del calo della reach organica, come possono reagire aziende e brand per posizionarsi ugualmente e sfruttare le potenzialità di Facebook come canale per fare marketing?

Partendo sempre dal concetto di interazione, se la tua pagina è seguita da utenti particolarmente attivi che, a loro volta, fanno community e creano traffico, ci sono buone possibilità che i tuoi post continuino a godere di una rilevante visibilità. Lo stesso vale per tutte quelle pagine con uno storico alle spalle, mentre verranno penalizzate quelle nate da poco o dove la condivisione è poco frequente.

Esistono delle best practices per non rischiare di perdere visibilità?

È possibile sperimentare la strada dell'advertising, fissando un budget giornaliero che aiuti a mantenere quanto più stabile possibile la copertura della nostra pagina. Negli ultimi anni tanti brand hanno aumentato gli investimenti pubblicitari: se parte di una strategia e profilate con precisione, le campagne garantiscono ottimi risultati in termini di engagement e non solo.

Punta sempre sulla qualità dei contenuti! È sicuramente meglio programmare un post in meno a settimana, ma prediligere un testo chiaro, coerente, ricco di informazioni utili per l’utente, che apporti valore e che risulti interessante per chi lo legge. Anche Google premia la coerenza e la presenza di informazioni utili e in linea col target, che soddisfino il search intent dell’utente.

Scegli il contenuto del momento. Per esempio, nell’ultimo periodo sono molto in voga i video: suscitano più interesse e gli utenti cliccano più facilmente. Quindi, valuta se inserire in programmazione una serie di contenuti video che vadano ad aumentare la reach della tua pagina Facebook. Le strategie di marketing puntano tanto sui dati: analizzali e, non appena ti rendi conto che funzionano, puoi scegliere di implementarli.

Avvalendoti dei Facebook Insights, controlla le fasce orarie in cui i tuoi utenti sono più attivi online e imposta la programmazione del tuo post di conseguenza. Anche nel web marketing il tempismo è fondamentale, quindi fai attenzione al timing. Si tratta di un piccolo accorgimento che può farti guadagnare maggiore visibilità.

In genere, favorisci le interazioni, studia il linguaggio adatto in base all’audience a cui ti rivolgi e invoglia l’utente a cliccare. Per esempio, potresti inserire una call to action nel lancio dei tuoi articoli. Ogni minimo dettaglio può fare la differenza.

Alla fine, dai un’occhiata ai dati su Analytics, fonte di informazioni preziose, per scoprire se sei riuscito a contrastare in modo efficace il calo della reach organica causato dall’algoritmo 2018 e come migliorare ancora di più le interazioni sulla tua pagina.  

Se non sai da dove partire e hai bisogno di qualcuno che ti indichi e svolga al posto tuo gli step necessari per posizionarti su Google, nella Home di Facebook e aumentare la copertura e le interazioni della tua pagina aziendale, puoi rivolgerti al team di Go Project. Siamo qui per darti una mano e fornirti la soluzione digitale migliore!

Da quando internet, i computer e l’hi-tech sono entrati a far parte della nostra vita quotidiana, abbiamo assistito a un’evoluzione costante di tutti gli ambiti che essi influenzano. Uno degli ultimi figli del progresso tecnologico è proprio l’E-commerce.

La nuova frontiera del commercio è quello online. L’e-commerce sta attraversando un boom. Si tratta di un effetto della crisi? Alcuni economisti ritengono che alla chiusura di attività ed esercizi commerciali ha fatto seguito l’apertura di tantissimi shop online, che hanno fatto innalzare l’asticella dell’e-commerce.

 

Dati alla mano: I trend dell’e-commerce in Italia

Secondo i pronostici la crescita continuerà. Quali sono i numeri e i trend del settore in Italia?

Si registra in Italia un aumento pari al 17% dal 2016 al 2017: gli italiani hanno acquistato online più che mai, spendendo ben 23,6 miliardi di euro, di cui 12,2 miliardi riguardano i prodotti, mentre i restanti 11,4 miliardi fanno riferimento ai servizi. Il dato è storico, perché per la prima volta in Italia il mercato dei prodotti supera quello dei servizi. Quali settori hanno trainato la crescita?

Il capofila è quello relativo all’informatica e all’elettronica, che è aumento del 28%: parliamo di 4 miliardi di euro di acquisti. Segue l’abbigliamento con un fatturato di 2,5 miliardi.

Cifre più basse - pari a 900 milioni - ma percentuali di crescita elevatissime sono state registrate nel mercato del food e nel mondo dell’arredamento, rispettivamente col 43 e 31 punti percentuali. Ottimi risultati anche nel settore dell’editoria: gli utenti hanno acquistato online per un totale di 840 milioni di euro.

L’impennata è stata causata anche da validissime strategie di marketing adottate dalle aziende colosso del settore, come Amazon, e dalle “ricorrenze” indette online, come gli ormai famosissimi Black Friday e Cyber Monday.

E-commerce e digital marketing: il binomio vincente

Il modello di business è vantaggioso da tantissimi punti di vista, tant’è che migliaia di commercianti si sono convertiti al commercio elettronico, che negli ultimi 10 anni ha conquistato il web di tutto il mondo. Quando si tratta di web, protagonista assoluto è il digital marketing che, abbinato al modello dell’e-commerce, diventa l’occasione per creare una strategia vincente. Come si crea un e-commerce?

Le domande da porre prima di tutto riguardano: Quali sono gli obiettivi? Qual è il nostro target? Chi sono i nostri competitor? In una parola, devi condurre un’analisi di mercato i cui risultati siano in grado di fornirti risposte abbastanza dettagliate da permetterti di mettere su una strategia vincente e mirata.

Passiamo al lato più tecnico: qual è la piattaforma più adatta per la vendita dei tuoi prodotti/servizi? La maggior parte delle aziende puntano su Magento, uno dei più famosi software per la gestione dell’e-commerce, accanto a WordPress col suo plugin WooCommerce, Joomla con VirtueMart e PrestaShop. I parametri più importanti da tenere in considerazione per scegliere quello che risponde meglio alle esigenze del tuo business sono:

  • Le funzionalità offerte dalla piattaforma;
  • La semplicità, sia nella navigazione per il cliente (Customer Experience), sia nella gestione da parte del team aziendale;
  • La possibilità di integrazione con altri tool;
  • La possibilità di ottimizzare i contenuti in termini SEO;
  • I margini di personalizzazione a livello grafico;
  • La possibilità di elaborazione di report e statistiche.

Infine, una delle novità del momento riguarda la possibilità di acquistare online attraverso i social, senza essere reindirizzati a una pagina esterna. Si chiama Social Commerce ed è una funzionalità sia di Facebook che di Instagram. Si tratta di un’opzione ancora in fase di sperimentazione ma, considerando l’aumento degli acquisti da mobile, il pulsante “Acquista” promette già ottimi risultati.

Il digital cambia velocemente, insieme agli strumenti del mestiere. Ognuno di essi è adatto a determinate esigenze e risponde a specifici bisogni dell’utente.

Abbiamo già parlato di Lead Generation e di come sia uno dei passaggi fondamentali per acquisire nuovi clienti. Durante questa fase e, ancor di più, in quella successiva di gestione dei contatti, si inserisce l’Email Marketing.

Email Marketing: quali tool utilizzare?

Innanzitutto, chiariamone i tratti fondamentali. Per Email Marketing si intende, infatti, l’invio di messaggi, di contenuto commerciale e non, a clienti e potenziali clienti. Esso è un ottimo mezzo per ottenere un contatto in modo rapido e a un costo abbastanza basso e costruire con esso una vera e propria relazione.

Le campagne email, in quanto step fondamentale per aumentare il traffico al nostro sito aziendale e fare un passo in avanti verso la fidelizzazione del cliente, meritano attenzione. Ricorrere a una piattaforma di Marketing Automation è la soluzione.

Se tu e il tuo team volete essere sempre al passo con la tecnologia e sfruttare le risorse che la cerchia degli sviluppatori web ci mette a disposizione, di seguito trovate una lista dei 3 tool che fanno al caso vostro.

Come fare Email Marketing? Ecco diversi strumenti per gestire tutto il processo di email delivery dall’inizio alla fine.

  1. MailChimp. Nato nel 2001, è uno degli strumenti più utilizzati dalle aziende per automatizzare le strategie di marketing. La piattaforma consente di creare newsletter (e non solo), mettendo a disposizione dell’utente diversi template gratuiti oppure dandogli la possibilità di crearne di nuovi ad hoc. A questo punto, puoi programmare a tuo piacimento l’invio delle email e gestire tutto i contatti del tuo database.

Il profilo Free ha dei limiti: fino a 2.000 contatti e 12.000 email mensili. Se il tuo business richiede l’utilizzo di funzioni più specifiche o vuoi raggiungere un più ampio range di persone, la piattaforma di Marketing Automation prevede diversi piani di abbonamento (Growing Business e Pro). Inoltre, la gestione integrata delle campagne su Google, Facebook e Instagram ti aiuta a raggiungere l’audience.

  1. Uno dei drammi del ventunesimo secolo è la mancanza di tempo. Per questo, la possibilità fornita da piattaforme come MailUp di automatizzare il lavoro è un’ottima risorsa digital. Fondata nel 2004, essa è dotata di un sistema particolarmente intuitivo, grazie al quale ha scalato i mercati internazionali e conquistato i dipartimenti di marketing delle multinazionali.

Registrandoti alla piattaforma - a titolo gratuito o a pagamento - potrai svolgere diversi task in poco tempo (sia e-mail che SMS). Entriamo più nel dettaglio per capire come funziona MailUp. Offerte, promozioni, newsletter, MailUp si presta a varie applicazioni, dai siti di e-commerce alle banche, passando ovviamente per tutte quelle aziende che fanno dell’Email Marketing parte integrante della loro strategia. Una delle funzionalità, vista di buon occhio dai social media manager, è quella che consente la gestione delle DEM da un’unica piattaforma. A ciò si aggiunge la possibilità di segmentare i contatti, cosicché il tuo contenuto sia “appetibile” per il destinatario e, in tal modo, conduca gradualmente alla conversione.

  1. Avete mai sentito parlare di Sendin Blue? Creazione, gestione, monitoraggi e relativa reportistica, segmentazione: queste attività sono racchiuse sulla piattaforma web. Il Piano gratuito prevede un limite massimo di 300 email giornaliere e non possiede alcun tetto massimo per il numero di contatti. Mentre, le opzioni a pagamento che offre questo strumento di marketing raggiungono i 120.000 invii al mese. Se vuoi invogliare l’utente all’acquisto di un determinato prodotto o ad iscriversi alla tua newsletter mensile, SendibBlue ti garantisce tantissime funzionalità utili per far sviluppare il tuo business nella direzione giusta.

Infine, tutti i tool di gestione delle email di cui abbiamo parlato sono conformi al GDPR - General Data Protection Regulation.

Ogni azienda che si rispetti è presente online: il sito corporate e i canali social sono  il mezzo principale per condividere all’esterno tutte le attività. I contenuti trasmettono un messaggio e, una volta condivisi sulle pagine dei social dell’azienda, devono pilotare il traffico verso il sito.

A questo punto, gli utenti che approdano sulle landing page, se ritengono interessante la nostra offerta, possono trasformarsi in clienti che richiedono i nostri prodotti o servizi.

Ci troviamo nella fase iniziale del cosiddetto funnel di vendita, del quale la Lead Generation costituisce il primo passaggio. Vediamo cos’è e perchè è importante.

Per Lead Generation si intende l’acquisizione di nuovi clienti. Quell’attività di gestione commerciale che un tempo veniva realizzata attraverso le cosiddette “chiamate a freddo”, che poi si è evoluta sotto forma di email marketing a freddo, adesso è entrata a far parte a tutti gli effetti della strategia di marketing adottata dall’azienda. Il significato di lead è infatti nominativo, contatto.

Il punto di forza della Lead Generation è dato dal fatto che i contatti acquisiti sono già potenzialmente interessati a ciò che vendiamo. Non si tratta di individui qualsiasi, ma di lead qualificati, perché il nostro prodotto è già potenzialmente adatto a soddisfare un loro specifico bisogno. Si parla di generation perché lo scopo di queste strategie di marketing è quello di instaurare relazioni durature nel tempo e che non si esauriscano nel singolo contatto.

 

Generare lead: come funziona?

Compreso il contesto di riferimento entro cui va collocata, la domanda che sorge spontanea è come fare Lead Generation?

Innanzitutto, focalizziamo l’attenzione sul nostro target: a chi vogliamo rivolgerci? Si tratta di una decisione fondamentale, da cui potrà dipendere l’efficacia di tutto il processo di vendita. In base all’individuazione del target, potremo scegliere quale strumento utilizzare per generare lead. Il digital marketing fornisce diverse possibilità:

  • Campagne Adwords e Facebook;
  • Email Marketing;
  • Social Media Marketing;
  • Content Marketing, a cui abbinare l’attività di SEO per un efficace posizionamento sui motori di ricerca;

Nelle DEM riveste un ruolo fondamentale il Lead Magnet. Di che si tratta? Un esempio concreto è inserire un form nella newsletter, compilando il quale il destinatario può registrarsi per beneficiare di sconti e informazioni utili, così divenendo un lead da fidelizzare. Un ottimo mezzo è la Squeeze Page, cioè inserire nell’email un contenuto estremamente utile (per esempio, un e-book, una guida in PDF o un template creativo per il cv visual), che può essere scaricato dall’utente in cambio dei suoi dati personali. Una forma di do ut des a beneficio dell’utente e dell’azienda, che aggiunge contatti al suo database. Così il nominativo dell’utente entrerà a far parte della nostra mailing list.

Come fare Lead Nurturing: i tool

Dopo l’acquisizione, il lead va “curato”. Siamo nella fase di Lead Nurturing, che riguarda proprio la gestione dei contatti della nostra lista. Quest’attività si prefigge lo scopo di accompagnare il cliente fino al momento dell’acquisto. Durante questa fase, una strategia di lead generation è efficace quando è in grado di generare nei consumatori un sentimento di credibilità e affidabilità sul brand. Il fine è instaurare una relazione con loro, il mezzo è rappresentato dai contenuti di valore, accompagnati da strategici investimenti in advertising online. Inoltre, è innegabile il contributo che danno le piattaforme di Marketing Automation per convertire nuovi contatti e fidelizzarli a lungo termine (per esempio, MailChimp o MailUp).

Infine, l’attività di Lead Generation rientra nella categoria dell’Inbound Marketing. Infatti, il brand viene promosso con modalità non invasive, fornendo valore aggiunto al cliente, che potrà navigare sul nostro sito se riterrà la nostra offerta adatta a soddisfare il suo bisogno.